PIZZO TORRONE ORIENTALE

12/7/2022

PIZZO TORRONE ORIENTALE 3333M

Mattia tateo e saro costa

Con saro abbiamo un grande progetto da affrontare, si tratta dell'arduo torrone orientale, per me un grande obbiettivo che sinceramente pensavo rimanesse un sogno (così fortunatamente non è stato). La via di salita che scegliamo è l'estetico spigolo sud, dove scorre la via Osio-canali, aperta nel lontano 1959 la osio rimane una via ardita ma che in pochi salgono, le motivazioni sono varie, a partire dal lungo avvicinamento, 2060 D+ da fare solo per arrivare da s.martino al passo cameraccio, dove si attacca la via. Un altro motivo per il quale la via è poco ripetuta è sicuramente la difficoltà (VII e A1) e la lunghezza(600m circa).


11/7/22

La nostra avventura comincia a s.martino (900m) dove la calura e la presenza umana regnano sovrane, mi incontro con saro nel bosco prima che inizi la val di mello, ci dividiamo il materiale per far si che gli zaini abbiano entrambi un peso omogeneo e iniziamo a camminare.

Mentre camminiamo in valle e costeggiamo il tormentato torrente mello ci guardiamo intorno e nonostante entrambi conosciamo i territori rimaniamo sempre affascinati dalle grandi pareti del precipizio e dalle varie placconate che caratterizzano la valle.

Dopo circa 1 ora imbocchiamo il sentiero espro e ripido che conduce in val torrone, quando imbocchiamo il sentiero improvvisamente la presenza della gente svanisce.

Saliamo dapprima per boschi caratterizzati da pini e abeti, alla nostra dx scorre il torrente della val torrone e successivamente attraversando un cancelletto in legno il bosco lascia spazio ai pascoli.

Lo scenario è fantastico a dir poco, sulla nostra sinistra la meridiana del torrone domina con tutta la sua possenza, vi dico che ci si sente davvero molto molto piccoli quando si sta sotto a pareti del genere. L'obbiettivo della giornata è quello di raggiungere il bivacco manzi pirotta posto a 2500 m circa ma il tempo non promette nulla di buono, il barometro di saro prevede un temporale durante il trado pomeriggio/prima serata, entrambi decidiamo quindi di lasciar perdere il manzi e di trovare un altro posto dove pernottare... Lo troviamo!! Troviamo un posto fantastico sotto un sasso, una specie di grotta!. Lasciamo gli zaini e ci dirigiamo verso il torrente a recuperare l'acqua che è fondamentale! La prendiamo e torniamo al "bivacco"...le nuvole la fanno da padrona sulle alte vette, ma la torre re Alberto si mostra davanti a noi, subito avviso saro, lui la conosce molto bene, ci è stato su anche da solo...mi viene in mente il mitico gervasutti che affrontò la placca finale improteggibile di VI a piedi nudi.

Mettiamo qualcosa sotto i denti e nel mentre vediamo arrivare una coppia che stava scendendo dopo aver fatto il sentiero Roma, pernotteranno con noi, Luca dalla valle d'aosta, uno dei 2, ci racconta della sua grande passione  per la montagna e per questi posti.

Dopo aver mangiato tutti insieme ci corichiamo nei sacchi a pelo, domani a me e saro toccherà affrontare una lunga giornata di scalata su uno degli spigoli più selvaggi del Marino! La sveglia il giorno dopo suona alle 4 e partiamo da quota 1800 per arrivare a 2960m dove attacca la via (passo cameraccio).

Iniziamo a salire con pila frontale e attraversiamo gli ultimi metri di boscherello dapprima, poi, vasti pascoli e infine a quota 2500m le pietraie.. vediamo anche il manzi, che salutiamo! Ora lo spigolo è ben visibile!!! Travesrsiamo sopra il bivacco uno scivolo di ghiaia che ci deposita sulla ormai ex vedretta del torrone orientale....inutile dirvi signori e signore che qui hai la sensazione di essere fuori dal mondo e su un altro pianeta, ve lo garantisco! Le scariche nei canali vicini però mi fanno anche percepire la severità del posto, che non perdona assolutamente niente, 0 errori da qui in avanti!. Attraversiamo la conca facendo qualche zig-zag fra i crepacci e le rocce mobili e superando un pezzo con catene arriviamo al passo cameraccio dopo ben 3h di cammino.

Lo spigolo è proprio sopra di noi, è veramente veramente affilato e sfida il cielo, un dente di granito perfetto.

Ci prepariamo e iniziamo a scalare alle 7.30 di mattina..l'aria è fresca e scaliamo in piumino.

Il primo tiro segue un diedro molto bello e qualche canaletto.. nel secondo tiro attraversiamo a sx e successivamente scaliamo su placca che conduce al grande diedro a V, molto stretto e impegnativo, lo saliamo e ci imbattiamo subito nel tiro chiave, una lama strapiombante molto fisica...moooolto impegnativo come passaggio, tira via parecchia energia, successivamente la lama si trasforma in fessura molto bella...

Dopo la fessura scaliamo un altro tiro impegnativo e ci portiamo al grande traverso situato sotto alla "mannaia", questo termine non lo troverete nelle relazioni, difatti l'ho scelto io per identificare l'affilata seconda parte dello spigolo che è veramente incazzata, ma di brutto, anche peggio di una mannaia!

Lo saliamo, è veramente vertiginoso e affascinante, imozioni intense nel salirlo.

finalmente dopo 5h di scalata siamo in cima..inutile dirvi che non potevo crederci di essere arrivato lì sopra, per gli addetti ai lavori, che sanno di cosa si sta parlando, possono capire emozioni di un certo spessore.

Ma c'era da affrontare la discesa..molto più impegnativa della salita, difatti la discesa si svolgeva facendo 10 o più calate in doppia...ma non calate comode, esse erano molto scomode, calcavano lunghi traversi, cengette e camini rotti...

Iniziamo a calarci dalla cima... ci si cala in un caminetto e successivamente per delle placchette, giungiamo ad un ballatoio a 30 metri sotto la cima... saro recupera la corda per affrontare la seconda calata, ma una volta infilata nella maglia rapida, si accorge che a metà le 2 corde hanno un taglio netto sulla calza, ecco, le scoccia subito e terranno! Questo ci fa capire come in certi luoghi la situazione può passare fuori controllo in un batter d'occhio!! Ci caliamo per tutta la mannaia e giungiamo al traverso dove ci aspetta un sasso enorme sospeso sul filo, spero non cada oggiii, se noooo!

Ci valiamo sulla parete est tramite delle nuove doppie che vanno cercate, qui come camosci ci muoviamo in conserva su cenge molto esposte e svolgiamo calate al limite del normale traversando tutta la rotta parete, che si sgretolaaaa!

Affrontiamo le ultime due doppie dapprima in un caminetto e successivamente sulla placca che ci conduce al passo cameraccio! La discesa è durata 3h, forse qualcosa in più.

Dal passo facciamo 2060m di discesa verso s. Martino (900m), dove arriviamo alle 21.00.

Con saro ci salutiamo e pensiamo già alla prossima avventura!!!



Il pizzo torrone orientale con il suo affilato spigolo sud




Si sale, a sx la torre re Alberto 




Entrata caverna


Con saro nella caverna

La conca, dietro il torrone orientale


Lo spigolo dal passo cameraccio 

                        Diedro a V

Lama strapiombante 
Io nella fessura dopo la lama
LA MANNAIA
traverso sotto la mannaia
Lungo la mannaia
In cima

Ago del torrone dalla cima

Calata dalla mannaia
Il massone al traverso
Calata nella parete est
Calata a traverso


In conserva sulle cenge come camosci

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